Ci siamo, quel momento è arrivato. Il grande 3-0. E per chi, come me, sta affrontando questo traguardo tra una sessione di Coaching, qualche birra nel weekend e l’infinità di lavatrici accumulate, è chiaro che i 30 sono un viaggio complesso, fatto di disagi, riflessioni e – sorprendentemente – momenti di serenità.
Il Decennio della Fretta
La parola d’ordine per chi si avvicina ai 30 è fretta. Fretta di sistemarsi, realizzarsi, costruire qualcosa di tangibile. Sembra che, appena superati i 20, scatti un cronometro invisibile che ti urla “non perdere tempo!” ogni volta che sbagli strada, parcheggio o relazione.
Ma la verità? A me sembra di aver vissuto un secolo in questi dieci anni. Cambiamenti, lezioni di vita, errori (tanti) e finalmente la sensazione di essere un po’ più vicina a chi sono davvero. Certo, siamo sempre di corsa, ma forse non tutto è da buttare. Anzi, è nei momenti di fretta che impariamo a rallentare, a selezionare ciò che conta davvero.
Disagio #1: I Sogni Contro la Realtà
A 30 anni ci ritroviamo a fare un bilancio: ho raggiunto i miei obiettivi? Sto andando nella direzione giusta? Ma soprattutto, cosa voglio fare davvero da grande?
Spoiler: non tutti abbiamo risposte pronte. Ed è normale.
"Conosci qualcuno che a 30 anni non ha alcun dubbio sul suo futuro? Probabilmente no. Quindi rilassati e smetti di pensare di essere un fallimento solo perché non hai tutto sotto controllo."
Ecco la lezione più grande che possiamo imparare: non tutto deve essere perfetto. Non tutto deve essere pianificato. Inizia a immaginare il futuro che desideri, senza la pressione di doverci arrivare subito. Il cervello, incredibilmente, seguirà quelle immagini e ti guiderà, un passo alla volta.
Disagio #2: Accettare Se Stessi
I 20 sono il decennio delle diete drastiche, dei pianti davanti allo specchio, della ricerca di perfezione impossibile. I 30, invece? Sono gli anni in cui finalmente diciamo “sti cazzi”.
Inizi a capire che la pancetta, le rughe o la r moscia non definiscono chi sei. Accetti che alcune cose non cambieranno, e va bene così. Perché? Perché impari a scegliere ciò che conta.
“Il dono più grande che i 30 ti regalano è il metodo sti cazzi. Non tutto merita il tuo tempo e le tue energie, e stabilire priorità diventa una vera superpotenza.”
Disagio #3: Le Relazioni
Ah, le relazioni. Se a 20 anni cercavi la persona perfetta, a 30 capisci che la perfezione non esiste. Quello che conta davvero è trovare qualcuno che sia compatibile con chi sei e con ciò che desideri.
Ma attenzione: le relazioni sane non nascono dal sacrificio o dal “sopportare”. Nascono dal rispetto reciproco e dalla capacità di dire “no” a ciò che non fa per noi.
"A volte, hai bisogno della relazione sbagliata per crescere, per conoscere chi sei e cosa vuoi davvero."
E qui entra in gioco il metodo sti cazzi: impara a distinguere ciò che è tollerabile da ciò che è inaccettabile. I tuoi confini sono sacri, e proteggerli ti permette di costruire relazioni autentiche e soddisfacenti.
Il Metodo Sticazzi: La Chiave per Sopravvivere ai 30
Contrariamente a quanto si possa pensare, dire “sti cazzi” non significa arrendersi o perdere motivazione. Al contrario, è uno strumento di coaching potentissimo per:
- Stabilire priorità.
- Lasciare andare ciò che non puoi controllare.
- Concentrarti su ciò che conta davvero per te.
Ecco alcune domande per allenare il tuo sti cazzi:
- Cosa è davvero importante per me in questo momento?
- Quali cose sto tollerando che non dovrei?
- Cosa mi impedisce di accettarmi così come sono?
Conclusione: Buon Compleanno ai 30
Arrivare a 30 anni è un mix di ansia e liberazione. È il momento in cui smetti di cercare di piacere a tutti e inizi a piacere, finalmente, a te stesso.
Sì, ci saranno ancora errori, disagi e momenti di caos. Ma se impari a mettere in pratica il metodo sti cazzi, scoprirai che puoi affrontare tutto con una nuova leggerezza.
Quindi, buon compleanno a me e a chiunque stia vivendo questa strana, meravigliosa età. Che i 30 ci portino serenità, consapevolezza e una buona dose di sti cazzi.